Non perdetevi lo Yark!

yarkSchifosissimi ficcanaso dell’antro di Scuro,

la mia amica strega Francesca, quella che vive nel Sognalibro di Gordola, mi ha prestato un libro (in realtà, credo proprio che non lo rivedrà più…), e devo dire che ha azzeccato in pieno (si vede che ormai conosce bene i miei orridi gusti), perché il libro è memorabile, e per questo ve ne voglio parlare. Pensate che l’ho letto due volte nel giro di 24 ore…

Ebbene, il libro si intitola Lo Yark (LO editions, Milano, 2015), ed è scritto da Bertrand Santini e magistralmente illustrato da Laurent Gapaillard. Allegato al libro, c’è anche un CD audio con la lettura integrale dell’attore Franco Sangermano, che ha la fortuna di avere una voce adattissima a questo tipo di storia. Appunto, la storia: narra le avventure dello Yark, una specie di orco al quale piacciono i bambini e che «adora sentir scrocchiare i loro ossicini sotto i denti, e succhiare i loro teneri bulbi oculari come caramelle fondenti. Va pazzo per i loro ditini, per i loro piedini, per le loro linguette che mastica con un pizzico di menta, come una prelibatezza zuccherosa e deliziosamente appiccicosa» (p. 3).

Da questo breve estratto forse avrete capito perché mi piace tanto: sicuramente perché è molto politicamente scorretto, è molto divergente, è molto ben scritto e superbamente tradotto (da Paola Gallerani), la qual cosa è fondamentale per l’impatto che ha la storia su un lettore come me, che ama le parole ricercate e musicali. Come avrete visto, infatti, il testo presenta molte rime, pur essendo in prosa, e ciò lo rende perfetto per una scoppiettante lettura ad alta voce (sono certo che prima o poi lo leggerò anch’io in pubblico… mi piace troppo!). Inoltre, nasconde dei significati molto pungenti, trasmessi con ironia e forza al tempo stesso, e in alcuni punti fa sbellicare dalle risate (soprattutto quando lo Yark, che è allergico ai bambini cattivi, ne ingurgita per sbaglio uno… ma non vi dico che cosa gli succede per non rovinarvi la sorpresa: vi basti sapere che ho rischiato di rimanere soffocato dalla mia stessa barbaccia dal gran che mi rotolavo a terra dal ridere). Non vi dico altro, in primo luogo perché non ne ho voglia (l’avrete capito che sono burbero e antipatico, no?), in secondo luogo perché voglio lasciarvi liberi di godervelo fino in fondo, senza sapere a quali sorprese andrete incontro.

Ebbene, userò questo libro per rispondere a qualche editore che mi dovesse respingere una proposta editoriale divergente bollandola come troppo forte e sconveniente: insomma, basta avere un po’ di coraggio e si possono pubblicare storie belle, divertenti e dissacranti come Lo Yark. A mio modestissimo parere, uno dei libri più gustosi che sono capitati nelle mie sporche grinfie negli ultimi anni.

E allora, che aspettate a leggerlo? Se volete un assaggio del CD allegato, potete cliccare su questo link, nella pagina dell’editore, e ascoltare le prime pagine del libro. Poi fatemi sapere, mi raccomando, per gli schifosi peli della mia barbaccia!

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